"Il bene dello stato è la sola causa di questa produzione"
GAETANO FILANGIERI


Gli argomenti trattati nel corso delle sedute delle Assise
nelle pubblicazioni prodotte
dalle Assise della città di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia

 

 

Il centro storico di Napoli
patrimonio mondiale
dell' Umanità
a cura di Giulio Pane e Raffaele Rusciano

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Dalla quarta di copertina della pubblicazione a cura di Giulio Pane e Raffaele Rusciano:..."Passeggiando nelle sue antichissime strade il Presidente Ciampi ebbe a rivolgere agli amministratori della città (Napoli n.d.r.) l’esortazione:«Puntate su arte e cultura. Sono il vostro tesoro».Corrispondendo a tale monito, bisogna dunque che i rappresentanti della città – sindaco, consiglio comunale, parlamentari e uomini di governo napoletani –reclamino con forza l’adempimento dell’impegno assunto dallo Stato verso la comunità internazionale introducendo a tal fine una fiscalità di particolare vantaggio a favore degli interventi conservativi...
È questo infatti lo strumento più appropriato per coinvolgere ed incentivare tutti i soggetti interessati –
pubblici e privati – ad impiegare le loro risorse per gli interventi di consolidamento statico, di risanamento
conservativo e di riqualificazione di cui il centro storico di Napoli ha urgente necessità."...

 

 


 


 

Governo dell'acqua
e diritti fondamentali.
UNA BATTAGLIA PER NAPOLI
a cura di Alberto Lucarelli e Sergio Marotta


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"L'acqua che la natura dava gratuitamente a tutti, è divenuta ancor essa oggetto di lusso; di già riceve un prezzo che varia come quello del frumento e vi sono degli imprenditori che la vendono all'ingrosso come le più necessarie e migliori derrate. Oh vergognosa impudenza! No questa non è una sete, è una febbre che non è del sangue ma nei nostri desideri"
( Melchiorre Gioia, Nuovo prospetto delle scienze economiche 1815 )

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Dalla pag 10 della pubblicazione, curata da Alberto Lucarelli e Sergio Marotta:..."La Corte di giustizia dell’Unione europea, nella sua più recente giurisprudenza, guarda con sospetto l’affidamento della gestione di servizi di interesse economico-generale a società miste pubblico-privato, proprio perché esiste una duplicità di scopi confliggenti tra loro: il socio pubblico deve realizzare interessi pubblici; mentre quello privato deve produrre profitti e tende naturalmente a comprimere i costi di esercizio senza tener conto degli effetti negativi sulla qualità dei servizi o delle gravi conseguenze sociali dell’aumento delle tariffe."
"Siamo convinti che la privatizzazione del servizio idrico o anche il solo affidamento ad una società mista pubblico/privata sia un grave errore politico, oltre che giuridico-economico, e che la delibera del 23 novembre 2004 dell'ATO 2 debba essere al più presto revocata e la gara attualmente in corso debba essere conseguentemente annullata" ( dall'Appello contro la privatizzazione del servizio idrico integrato nell'ATO 2 Napoli-Volturno)

 

 













 


Raffaele Raimondi
L'emergenza
rifiuti in Campania.
Che fare?

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Dalla premessa del documento, scritto da Raffaele Raimondi,:"Il documento ha la pretesa di mettere a fuoco il problema dell'emergenza rifiuti in Campania.Esso evidenzia tutta una serie di violazioni di leggi ,di direttive e di principi comunitari per cui è stato inoltrato alla Commissione dell’Unione europea perché questa promuova la relativa procedura di infrazione innanzi alla Corte di Giustizia
europea. Il documento può essere però utile per le rispettive iniziative di competenza anche agli organi di controllo, quali la Magistratura ordinaria e quella contabile, e, prima ancora, agli enti interessati, quali in particolare i Comuni e, in loro vece, alle associazioni ambientaliste ora legittimate dalla legge ad agire in loro sostituzione per il risarcimento del danno ambientale subito dagli enti territoriali. Con tale documento si denuncia l’operato del Governo e, per esso, del suo commissario delegato a risolvere l’emergenza rifiuti in Campania, che è organo straordinario del Governo anchequando coincida con la persona del presidente della Regione
.









 

 

  La legislazione sui lavori Pubblici e la crescita del debito pubblico
a cura di
Carlo Iannello e Gerardo Marotta

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Dalla quarta di copertina della pubblicazione curata da Carlo Iannello e Gerardo Marotta La rete dei rapporti che nel Mezzogiorno oggi intercorrono tra emergenza continua di molteplici bisogni sociali, controllo
politico sulla gestione di risorse pubbliche e interessi delle impresea vario titolo dipendenti da tale gestione sembra configurare un blocco sociale, molto più radicato e diffuso, e quindi molto più forte, del vecchio «blocco agrario», che fu fino agli anni Cinquanta di questo secolo il bersaglio del meridionalismo
classico. È all’azione di questo nuovo blocco sociale
che possono in ultima analisi ricondursi l’esaurimento di fatto, cui si è assistito in questi anni, della politica meridionalistica, ela sua sostituzione con interventi parziali di breve periodo, destinati a far fronte a questa o a quella emergenza con il ricorso sempre più frequente a procedure e strumenti speciali e derogatori, che hanno di fatto sottratto quegli interventi ai normali controlli di efficacia e di efficienza. Ritornare ad una politica per il Mezzogiorno ispirata allo sviluppo e non all’assistenza,
ad una visione strategica di medio-lungo periodo e non soltanto alla risposta precipitosa a bisogni emergenti, alla netta separazione anziché alla confusione tra potere politico e responsabilità gestionale, significherebbe battere il blocco sociale di cui s’è detto e dar vita alla formazione di un nuovo blocco sociale, orientato al progresso: di questo il fulcro non può essere che la moderna impresa concorrenziale.
PASQUALE SARACENO, Rapporto 1990 sull’economia del Mezzogiorno,
SVIMEZ, il Mulino, Bologna 1990

 
  Allarme rifiuti tossici
nuova edizione

Cronaca di un disastro annunciato
a cura di Nicola Capone,
Antonella Cuccurullo e Flora Micillo


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Dalla quarta di copertina della nuova ed ampliata edizione della pubblicazione curata da Nicola Capone, Antonella Cuccurullo e Flora Micillo:"Da recenti inchieste della magistratura risulta che negli ultimi cinque anni in Campania sono stati sversati 3 milioni di tonnellate di rifiuti tossici (industriali e radioattivi),
di cui un milione nella sola provincia di Caserta. La strategia seguita per trasportare, intermediare
e smaltire illecitamente i rifiuti è quella tipica della declassificazione dei rifiuti e della tecnica del “giro bolla”, che consiste nel cambiarne solo nominalmente l’identificazione. Accade così che un solvente tossico destinato a una discarica per rifiuti pericolosi,
dopo il “giro bolla”, viene avviato nella migliore delle ipotesi in una discarica di rifiuti urbani, ma nella maggior parte dei casi, gettato in discariche illegali o, ancora peggio, recuperato come fertilizzante per terreni agricoli o come sottofondo stradale. Tutto ciò sta provocando
un avvelenamento progressivo delle falde acquifere, delle acque di irrigazione dei campi e dell’aria.
Questo immane disastro ambientale sta diventando uno dei principali fattori di rischio per la salute umana, soprattutto nella regione Campania, dove negli ultimi anni si è registrato un aumento significativo di mortalità per tumori e di anomalie congenite, in assoluta
controtendenza rispetto alla media nazionale.
La Campania, dopo essere stata per anni lo sversatoio di rifiuti tossici provenienti da tutta Europa, oggi è anche centro di stoccaggio e smistamento di tali rifiuti verso il Sud e l’Est del mondo. Per il sessennio 2000-2006 i fondi strutturali europei hanno destinato alla nostra regione circa 18 milioni di euro per la bonifica dei territori inquinati da un inadeguato ciclo di smaltimento rifiuti, ma ad oggi nessun risultato significativo è stato raggiunto, malgrado l’emergenza comprovata e le numerose sanzioni ricevute dalla Commissione europea.


 
  L'emergenza rifiuti tossici in Campania
L’obbligo di intervento
degli organi di vigilanza
di Raffaele Raimondi


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Dalla prima pagina della relazione su "L'Emergenza Rifiuti tossici in Campania", tenuta da Raffaele Raimondi all'Assise della città di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia: "Quando si parla di gestione dei rifiuti conviene distinguerequattro aree.
La prima è quella dei rifiuti solidi urbani e relativa gestione.
La gestione si articola in recupero e smaltimento, i rifiuti se non si recuperano e neppure si smaltiscono restano sul territorio; proprio come accade da noi. Infatti, la raccolta differenziata finalizzata al recupero resta al di sotto del 10% e gli impianti di cdr, che sono stati sequestrati perché per molto tempo hanno prodotto falso cdr, trattano i rifiuti senza che però esistano i termovalorizzatori ai quali il loro funzionamento è finalizzato. Il risultato è che le ecoballe si accumulano e occorreranno decinedi anni per disfarcene.
La seconda area è quella dei siti da bonificare, che, nella
maggior parte dei casi devono ancora essere individuati. In ogni caso sono quasi 1000 le discariche abusive rilevate dall’ARPAC.
La terza, di cui meno si parla, è l’area dei rifiuti prodotti dalle industrie allocate sul territorio della Regione.
Ed, infine, l’ultimo più doloroso ed allarmante capitolo è
quello dei rifiuti tossici, provenienti da altre regioni, che continuano ad essere sversati in Campania e sui quali è necessario soffermarsi per le devastanti conseguenze, come si dirà in seguito,sulla salute umana."

 


 
  Appello All'UNESCO
per la salvezza del centro storico di Napoli
patrimonio dell'Umanità
a cura di
Francesco Iannello e
 Raffaele Rusciano


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Dalla quarta di copertina dell'"Appello all'UNESCO" pubblicato a cura di Francesco Iannello e Raffaele Rusciano: "Nel 1995 l’UNESCO dichiarò il centro storico di Napoli patrimonio mondiale dell’Umanità, col conseguente obbligo per lo Stato italiano di assicurarne la conservazione, valorizzazione e trasmissione alle generazioni future. Passeggiando nelle sue antichissime strade il Presidente Ciampi ebbe a rivolgere agli amministratori della città l’esortazione: «Puntate su arte e cultura. Sono il vostro tesoro». Corrispondendo a tale monito, bisogna dunque che i rappresentanti della città – sindaco, consiglio comunale, parlamentari e uomini di governo napoletani – reclamino con forza l’adempimento dell’impegno assunto dallo Stato verso la comunità internazionale introducendo a tal fine una fiscalità di particolare vantaggio a favore degli interventi conservativi. È questo infatti lo strumento più appropriato per coinvolgere ed incentivare tutti i soggetti interessati – pubblici e privati – ad impiegare le loro risorse per gli interventi di consolidamento statico, di risanamento conservativo e di riqualificazione di cui il centro storico di Napoli ha urgente necessità. Pena la revoca dell’ambito riconoscimento.

Il patrimonio storico e artistico del Mezzogiorno d’Italia e la sua memoria storica possono aiutare gli italiani ad acquistare consapevolezza della necessità di un grande “sforzo spirituale” per salvare la Repubblica dalle condizioni in cui l’hanno astretta le filosofie deteriori di cui Benedetto Croce esortava a liberarsi e che sono il frutto della sedimentazione e della virulenta sopravvivenza delle forze antistoriche contro cui si cimenta l’azione spirituale della minoranza dei veri uomini di cultura.
Gerardo Marotta


 
  Relazione sulla proposta di vincolo paesistico per Bagnoli
di
Antonio Iannello

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La pubblicazione della Relazione è stata curata dalla Fondazione Benedetto Croce

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Dalla prefazione alla Relazione, a cura della fondazione Antonio Iannello: " Proprio per garantire, l'integrale ripristino della linea di costa, la balneazione della spiaggia e la creazione di un grande parco naturale, Iannello, nel 1996,si fece promotore dell'apposizione del vincolo paesistico sulla base della legge 1497 del 1939, per l'intera area di Bagnoli, convinto che la difesa dei valori paesistici fosse veramente efficace solo se condotta dallo Stato centrale, poiché la sua esperienza lo aveva portato a diffidare dei poteri locali, troppo spesso condizionati da interessi particolari.
Oggi la città tutta, le associazioni per la tutela dell'ambiente e del territorio e la cultura napoletana più avvertita e consapevole devono essere compatte nel sostenere con coerenza, il recupero dell' area di Bagnoli alla balneazione."



 

 

 


 


 
  Il destino di Napoli Est.
Dai progetti di delocalizzazione industriale e riqualificazione ambientale alla costruzione della nuova centrale turbogas a Vigliena
a cura di
Francesco Iannello
e
Vincenzo Moreale

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Dall'intervento  di Vincenzo Morreale, del Comitato Civico di S. Giovanni a Teduccio, all’Assise della Città di Napoli e del Mezzogiorno d’Italia, del 23 luglio 2006, pubblicato nel libretto:"La costruzione della centrale a ciclo combinato di Vigliena si inserisce in un dibattito che va ben oltre la vicenda della centrale stessa e che attiene, principalmente, alle prospettive e alla qualità dello sviluppo dell’area orientale della città di Napoli. Nello scorso mese di marzo, i residenti nelle immediate vicinanze della centrale si accorsero dell’apertura di un nuovo cantiere. Si pensò che stessero finalmente per essere avviati i lavori di riqualificazione dell’area, lavori più volte annunciati, con solenni proclami, dagli amministratori. In realtà la Tirreno Power S.p.a. aveva dato il via alle operazioni di bonifica dell’area su cui erano collocati, fino a qualche mese fa, i serbatoi che contenevano le scorte di olio combustibile necessarie ad azionare le turbine della vecchia centrale."





 

 


 


 
  Da Basso dell'Olmo a Serre Persano: i pericoli di una nuova discarica per le risorse ambientali ed economiche della piana del Sele
di Franco Ortolani

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 Dalla premessa alla relazione tenuta dal Prof. Franco Ortolani alle Assise della città di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia Domenica 21 Gennaio 2007:"Tra il 2005 e il 2006 si attua lo sconcio della discarica di Basso dell’Olmo, a Campagna, che rappresenterà una seria minaccia per l’area protetta dell’Oasi di Persano e per l’economia della Piana del Sele. Alla fine del 2006 si propone la discarica di Perdifumo nell’area protetta del Parco Nazionale del Cilento. All’inizio del 2007 esplode una nuova proposta di discarica a Serre, poco a monte dell’Oasi di Persano, questa volta in sinistra Sele. Perché? Queste azioni appaiono "anomale" solo ai cittadini campani?....Come si può tollerare che un Commissario, dietro lo spauracchio dell’emergenza che dura da più di dieci anni, non rispetti l’ambiente e metta a rischio l’economia e la salute dei cittadini con una semplice ordinanza?" 

 

 


 


 

 
 

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 dalla quarta di copertina  della pubblicazione curata da Flora Micillo e da Luigi Bergantino:[...]Il pattume di Leonia a poco a poco invaderebbe il mondo, se sullo sterminato immondezzaio non stessero premendo, al di là dell’estremo crinale, immondezzai d’altre città, che anch’esse respingono lontano da sé montagne di rifiuti. Forse il mondo intero, oltre i confini di Leonia, è ricoperto da crateri di spazzatura, ognuno con al centro una metropoli in eruzione ininterrotta. I confini tra le città estranee e nemiche sono bastioni infetti in cui i detriti dell’unae dell’altra si puntellano a vicenda, si sovrastano, si mescolano[...].  Il brano è tratto da "Le città continue" dalle "Città invisibili" di Italo Calvino

 

 
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